Ci sono lavori che arrivano da soli, quasi in punta di piedi.
Clotilde è nata così: in un pomeriggio tranquillo, mentre il filo scorreva tra le dita e la mente si lasciava andare.
La sua silhouette è semplice, nera, essenziale… eppure racconta un mondo intero.
Un profilo elegante, una chioma raccolta in piccoli fiori che sembrano sbocciare direttamente dal tessuto. Non si vede il volto, ma si sente l’anima.
È come se custodisse un pensiero segreto, uno di quelli che si sussurrano solo a sé stessi.
Quando l’ho finita, l’ho appoggiata sul lino e una pianta ha deciso spontaneamente di abbracciarla.
Mi è sembrato un gesto dolce, quasi simbolico: la natura che si intreccia all’arte, il verde che accarezza il nero, la vita che dialoga con il ricamo.
E ogni volta che la guardo, penso che a volte basta una linea, una curva, una piccola ombra… per raccontare l’eleganza più grande: quella della semplicità.
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